Aphel è stato accolto con entusiasmo nel nuovo Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto, inaugurato nel mese di dicembre 2019, e intitolato a Nadia Toffa, la compianta conduttrice della trasmissione televisiva Le Iene, scomparsa prematuramente a causa di un male incurabile ad agosto dello stesso anno.
La giornalista bresciana aveva curato personalmente diversi reportage sulle condizioni ambientali di Taranto e aveva fatto sua la battaglia dei piccoli pazienti e delle loro famiglie.
Le raccolte fondi sostenute da Nadia Toffa
Nadia Toffa aveva infatti rilanciato a livello nazionale le raccolte fondi a sostegno della riapertura e della modernizzazione degli ambienti del reparto, conquistando il cuore dei tarantini e ricevendo nel gennaio 2019 la cittadinanza onoraria. In particolare, Toffa è stata testimonial dell’iniziativa legata all’acquisto della maglietta con la scritta “Ie Jesche Pacce per Te”, il cui ricavato è stato devoluto all’ospedale Santissima Annunziata.
Con i fondi è stato possibile allestire sei posti letto in Oncoematologia pediatrica, più tre posti in soluzione day hospital. La raccolta, inoltre, ha permesso di finanziare gli allestimenti per un ambulatorio, una ludoteca, un’infermeria, una sala medici e per l’acquisto di strumentazioni d’avanguardia per la diagnosi e il trattamento delle patologie oncologiche pediatriche.
Il reparto “Nadia Toffa”, moderno e perfettamente efficiente, sotto la direzione del dottor Valerio Cecinati, offre soluzioni cliniche e terapeutiche di alto livello, senza tralasciare le specifiche esigenze dei piccoli pazienti. Ed è in questa ottica che il reparto ha accolto con gioia il robot umanoide Aphel: con il nuovo ospite, i pazienti di Oncoematologia pediatrica possono svolgere attività ludiche e di intrattenimento.
Come funziona Aphel
Aphel è in grado di interagire autonomamente con i pazienti (grandi e piccoli): si presenta e risponde alle loro domande. Riconosce i pazienti nuovi rispetto a quelli che ha già memorizzato, può accompagnare gli utenti fisicamente sino alla sala di destinazione per far loro compagnia anche durante l’esame diagnostico o la visita specialistica.
Aphel mostra delle sorprendenti capacità di relazione con i bambini, come dimostra l’accoglienza calorosa ricevuta a Taranto. Nell’interazione, il robot è anche in grado di sorridere e riesce a cambiare espressione, a seconda del contesto e di quel che succede. Aphel chiede al bambino come si chiama e a lui si rivolge per nome nelle conversazioni successive: domanda ai piccoli pazienti, da quanto tempo sono in reparto, cosa mangiano, quali sono i giochi preferiti. I bambini possono abbracciare Aphel e possono ballare, giocare, guardare video e mettersi in collegamento con i genitori e altri familiari che si trovano a casa, attraverso videochiamate.
Molto più di un robot
Aphel è molto più di un robot. La Asl di Taranto con il direttore generale, Avv. Stefano Rossi, la psicologa Dott.ssa Maria Montanaro e tutto il personale medico, sono impegnati nella definizione di work flow specifici allo scopo di elaborare i dati raccolti direttamente dal robot, per capire in che modo i piccoli pazienti stanno rispondendo alla terapia.
Grazie all’approccio ludico e impersonale, infatti, il robot si dimostra un eccellente osservatore delle condizioni cliniche del bambino. Inoltre il robot, per sua natura, registra oggettivamente le interazioni, senza l’inevitabile filtro emotivo degli esseri umani.
Va detto che il robot è solo la parte “visibile” di una vera e propria piattaforma di intelligenza artificiale in grado di auto apprendere dall’esperienza con gli utenti.
Il personale di Oncoematologia Pediatrica di Taranto, con la collaborazione del team di ricercatori della società Predict di Bari (che ha sviluppato Aphel), stanno “addestrando” Aphel al dialogo coi bambini, riuscendo ad intervenire in tempi rapidi per adeguare le domande e le procedure, in modo da ottenere risultati migliori di monitoraggio e training dei piccoli pazienti.
Questa tecnologia della robotica è pertanto un supporto all’insostituibile lavoro del personale sanitario. Un sistema divertente e smart, risultato tangibile della ricerca nel settore della sanità 4.0.
(a cura di Mario Maffei – Comunicazione Sanitaria)